Internazionale
Bandiere dell’Isis in moschea: in Sinai lo scontro è con le tribù
Egitto Bilancio finale: 305 morti. Nel mirino islamista gli «apostati» ma anche il clan Sawarka: lo scorso maggio i capi tribali hanno aderito alla guerra al terrorismo al fianco del Cairo. Contrabbando e appalti statali: la presenza dei jihadisti danneggia i traffici locali
Residenti di Bir al-Abd fuori dalla moschea Al Rawdah il giorno dopo l’attentato – Reuters
Egitto Bilancio finale: 305 morti. Nel mirino islamista gli «apostati» ma anche il clan Sawarka: lo scorso maggio i capi tribali hanno aderito alla guerra al terrorismo al fianco del Cairo. Contrabbando e appalti statali: la presenza dei jihadisti danneggia i traffici locali
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 26 novembre 2017
Il giorno dopo l’attentato più sanguinoso dell’Egitto contemporaneo la procura generale dà i numeri della strage: 305 morti, di cui 27 bambini, 128 feriti, 25-30 miliziani coinvolti (15 uccisi in raid dell’esercito). Hanno circondato la moschea sufi di Bir al-Abd in Sinai, spiega il procuratore Sadeq, e aperto il fuoco dalla porta e dalle 12 finestre. Dà qualche numero anche il governo: il presidente al-Sisi, dopo la riunione di emergenza di venerdì, ha promesso 50mila lire egiziane (9.500 euro) alle famiglie di ogni vittima e 50mila (2.300 euro) ad ogni ferito. Per tutto il giorno 50 ambulanze hanno fatto la...