Cultura
Bandini, l’altra sponda dell’umanesimo
Ricordi In memoria del poeta vicentino che voleva dare un «senso alle cose» e aveva una fede incrollabile nella parola
Un ritratto del poeta Fernando Bandini
Ricordi In memoria del poeta vicentino che voleva dare un «senso alle cose» e aveva una fede incrollabile nella parola
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 27 dicembre 2013
Un’incrollabile fiducia nella parola era la cosa che mi colpiva di più in Fernando Bandini, in una parola che fosse, insieme, speciale e comune, tellurica e quieta, che portasse la domanda sulla verità dell’umano e il senso, concreto e indefinibile, in una «forma», quella della poesia, nel tentativo di «dare un senso alle cose». Adesso che dolorosamente parlo di lui all’imperfetto, m’accorgo che il posto vuoto è anche la perdita di quella «fede» nel verso, che pure si fa eredità consolidata di chi si trovava «in fiero disaccordo col tempo», implorando le Muse di riavere «un’ora dell’antica carità». Nei molti...