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Bar, la metafisica nel fondo di un calice o due

Bar, la metafisica nel fondo  di un calice o due

Luoghi Prima che se ne perda la memoria, raccontiamo di alcuni locali ormai chiusi o che ancora sopravvivono e che sono stati frequentati assiduamente dalle generazioni più recenti di poeti, scrittori, artisti che come installazioni viventi si potevano incontrare ogni sera a interpretare se stessi

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 24 agosto 2024
Sono ormai diventati luoghi di pellegrinaggio turistico alcuni locali enfatizzati dal cinema e dalla letteratura e forse i bar stanno anche scomparendo come indispensabile luogo di scambio di idee e luoghi di incontro senza formalità, così come i «caffé» ottocenteschi, o come lo sono stati i bar Rosati e Canova a Roma a dividere nettamente in due negli anni Cinquanta gli intellettuali di destra e di sinistra. E l’antichissimo caffé Greco, sempre sotto minaccia di sfratto, che tra i suoi clienti ha avuto anche Schopenhauer e Buffalo Bill e Orson Welles immortalato nella foto di Irvin Penn insieme a una...

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