Internazionale
Barbacena, i fiori del male
Brasile Un’inchiesta riporta alla luce gli scheletri di un manicomio nel quale personaggi scomodi di ogni tipo venivano torturati, uccisi e poi venduti. O sciolti nell’acido. Per tutto il ’900 qui sono stati segregati attivisti politici, prostitute, ladruncoli, omosessuali e neri in quanto neri
Le foto scattate nel manicomio di Barbacena negli anni ’70 da Luiz Inacio, della rivista «O Cruzeiro», e riproposte nel libro «Holocausto Brasileiro» (Editrice Geração)
Brasile Un’inchiesta riporta alla luce gli scheletri di un manicomio nel quale personaggi scomodi di ogni tipo venivano torturati, uccisi e poi venduti. O sciolti nell’acido. Per tutto il ’900 qui sono stati segregati attivisti politici, prostitute, ladruncoli, omosessuali e neri in quanto neri
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 9 ottobre 2013
«Attenta Signora. Non entrare, in questo posto c’è la macumba». Il bambino stava seduto all’ingresso del cimitero a giocare con un sasso e volle mettere in guardia dalla magia nera quell’ospite così diverso dai tossici di crack che di solito venivano a fumare dalle lattine e a dormire sulle tombe. Daniela Arbex, reporter speciale della Tribuna de Minas, però, non si fece intimidire ed entrò lo stesso. In quel camposanto stava interrata infatti uno delle stragi più grandi che l’America Latina avesse mai conosciuto dai tempi dei conquistadores e lei era lì per riportare tutto in superficie. La città delle...