Alias Domenica

Barbara O’Brien, un Io rinchiuso nel significante «schizofrenia»

Barbara O’Brien, un Io rinchiuso nel significante  «schizofrenia»Francesca Woodman, «Senza titolo», 1979

Logiche della psiche La trama di un delirio allucinatorio, che divide il mondo in «Operatori e Cose», viene ritessuta da Barbara O’Brien, dopo anni, approdando a «una nuova forma di sanità mentale»: da Adelphi

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 5 dicembre 2021
In ogni delirio, sosteneva Freud, c’è un frammento di verità. Non fa eccezione il racconto di Barbara O’ Brien in Operatori e cose Confessioni di una schizofrenica, resoconto autobiografico di uno scompenso psicotico durato sei mesi e della progressiva ristrutturazione della realtà che ne è seguita, pubblicato per la prima volta a Los Angeles nel 1958, riedito nel 1976 e nel 2011 e ora tradotto per la prima volta in italiano da Adelphi (da Maria Baiocchi e Anna Tagliavini, pp. 251, € 19,00). Opinabile come in tutte le opere che si dichiarano autobiografiche, la veridicità del racconto ha comunque valore...

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