Alias Domenica
Barbey d’Aurevilly, cronache di un ego senza limiti
Ottocento francese I «Memoranda» (Aragno) raccolgono le annotazioni diaristiche di Barbey d’Aurevilly: che sono infarcite di banalità tipo: «Alzato. Il parrucchiere è venuto...»
Jules Barbey d’Aurevilly ritratto da Félix Nadar
Ottocento francese I «Memoranda» (Aragno) raccolgono le annotazioni diaristiche di Barbey d’Aurevilly: che sono infarcite di banalità tipo: «Alzato. Il parrucchiere è venuto...»
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 11 dicembre 2022
Italo Calvino, invitato da Gian Piero Bona a illustrare il concetto di «indomabilità del fantastico», consigliò all’interlocutore di leggere L’Ensorcelée di Jules-Amédée Barbey d’Aurevilly (1808-1889). Fu così che nacque il progetto di tradurre quel romanzo incantevole, originariamente apparso nel 1854 e ambientato all’epoca della chouannerie, che verrà accolto nel 1992 nella collana einaudiana «Scrittori tradotti da scrittori» con il titolo La stregata. D’altro canto quel libro, il cui «tellurismo magico affiorava in tutte le sue visioni più inquietanti», per riportare le parole dello stesso Bona, aveva conosciuto svariate versioni italiane, a cominciare da quella pionieristica di Ercole Moreni con il...