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Barthes, allarmanti incursioni nel seminario classicista

Barthes, allarmanti incursioni nel seminario classicistaIl semiologo francese ritratto da Cartier-Bresson

Barthes tra gli antichisti Ma Virgilio può essere polisemico come Balzac? Tra gli anni ’70 e ’80 il metodo di Barthes penetrava, seducente e geniale, nel sistema formativo e esegetico degli antichisti

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 8 novembre 2015
Quando Barthes finì sotto il furgoncino, nel febbraio 1980, Einaudi stava distribuendo l’incandescente Barthes di Roland Barthes ma non era ancora disponibile in italiano, per esempio, L’impero dei segni (Skira 1970), né la Leçon inaugurale al Collège de France (’77) né, ma questo era ovvio, La chambre claire, ultimo libro licenziato dall’autore poche settimane prima. La popolarità di Barthes da noi era lievitata negli ultimi mesi soprattutto per via dei Frammenti di un discorso amoroso, titolo invitante che portava la semiologia su un terreno in apparenza meno esclusivo, conquistando lettori anche al di fuori dei consueti confini della critica letteraria....

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