Alias Domenica

Baruchello, paesaggi invisibili e attività del verde

Baruchello, paesaggi invisibili e attività del verdeUna delle sale dedicate a Gianfranco Baruchello nella mostra «Greenhouse» di Milano, galleria Massimo De Carlo

Gianfranco Baruchello, il duchampiano d'Italia Tre oggetti per l'artista: la mostra «Greenhouse» a Milano, Galleria Massimo De Carlo; un saggio di Simona Ciglia e Carlotta Sylos Calò su arte e agricoltura; «Sogni», un diario illustrato di Michele Mari

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 12 febbraio 2017
“Scusate se vi disturbo, sono un pittore italiano e vorrei conoscere Marcel Duchamp». Così, un giorno, si presentò Gianfranco Baruchello a una tavolata di Milano. Quel giorno era l’11 settembre 1962 e, al pittore italiano, cambiò la vita. Sarà proprio Duchamp a dire, di lui, la cosa più importante: «fa dei grandi quadri bianchi, con delle cose piccole piccole che bisogna guardare da vicino”. Se fare de visu l’esperienza dell’arte serve in genere ad apprezzarne lo spessore materiale, nel caso di Baruchello, piuttosto, vuol dire potersi avvicinare quanto serve alle sue superfici; e finalmente vederli, quei microscopici non-racconti, quegli «ambigrammi»...

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