Visioni
BCUC, l’urlo e il battito delle periferie
Note sparse Secondo lavoro per il collettivo sudafricano. «Emkhosini» si compone di due tracce di venti minuti e della versione di uno spiritual
Note sparse Secondo lavoro per il collettivo sudafricano. «Emkhosini» si compone di due tracce di venti minuti e della versione di uno spiritual
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 16 gennaio 2019
Secondo lavoro per il collettivo sudafricano BCUC, l’acronimo sta per Bantu Continua Uhuru Consciousness, che contiene due tracce di venti minuti, Moya e Insimbi, e una versione dello spiritual Nobody Knows The Trouble I’ve Seen. La strumentazione è al minimo: voci, due grancasse, congas, tamburello, campanaccio, basso elettrico e saltuariamente piccoli strumenti a fiato (flauto da naso, fischietti e mbomu, l’antenato della vuvuzela). Il risultato che ne traggono è al massimo della potenza. Questi sette musicisti provengono da Soweto e la loro musica si può ben definire con la definizione/contenitore Afro-punk. Canti tradizionali mescolati con le modalità di afro-beat, hip...