Alias Domenica
Beech, i precari della creazione artistica
Editoria Gran Bretagna: David Beech, "Art and Postcapitalism. Aesthetic, Labour, Automation and Value Production", Pluto Press Viene analizzata la trasformazione strutturale della figura dell’artista: contro i cantori dell’automazione, ma con qualche aporia
Tania Bruguera, "10,148, 451", Londra, Tate Modern, 2019
Editoria Gran Bretagna: David Beech, "Art and Postcapitalism. Aesthetic, Labour, Automation and Value Production", Pluto Press Viene analizzata la trasformazione strutturale della figura dell’artista: contro i cantori dell’automazione, ma con qualche aporia
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 3 maggio 2020
Nell’odierno dibattito sul rapporto tra arte e capitalismo, il tema dell’artista come lavoratore ha rimpiazzato quello dell’arte come merce. Sul punto insistono due visioni politiche parallele benché opposte: una che auspica la fine del mercato regolato dalle leggi della domanda e dell’offerta, e un’altra che dal mercato reclama maggior riconoscimento. Ma in generale, osserva l’artista e ricercatore David Beech nel suo saggio Art and Postcapitalism Aesthetic, Labour, Automation and Value Production (Pluto Press, pp. 160, £ 19.99), «manca una chiara comprensione della differenza tra resistere al sistema sociale esistente e superarlo». Come da titolo, Beech si propone di esaminare l’intreccio...