Visioni
Béla Bartok e Carl Orff, un dittico misterico per Romeo Castellucci
Opera Al festival di Salisburgo con la direzione di Teodor Currentzis un abbinamento che esalta le differenze tra i due lavori
Le sibille di «De Temporum Fine Comoedia» – Sf, Monika Rittershaus
Opera Al festival di Salisburgo con la direzione di Teodor Currentzis un abbinamento che esalta le differenze tra i due lavori
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 18 agosto 2022
Andrea PennaSALISBURGO
L’accoppiamento più inconsueto ma non necessariamente giudizioso del Festival di Salisburgo è quello composto dal Castello di Barbablù di Béla Bartók e dall’opera-oratorio De Temporum Fine Comoedia di Carl Orff. Affidato al greco-russo Teodor Currentzis alla guida della Gustav Mahler Jugendorchester e del suo coro musicAeterna e con la regia, scene, costumi e luci di Romeo Castellucci, il dittico, in scena dal 22 luglio al 20 agosto alla Felsenreitschule riserva momenti di forte intensità, pur evidenziando una sensibile sproporzione qualitativa tra i due lavori. Da un lato infatti Currentzis e Castellucci convergono su una lettura dolente e intimista del capolavoro...