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«Bella ciao», l’addio di Sarajevo a Jovan Divjak, il generale giusto
Sarajevo Senza il Covid-19 i funerali del combattente avrebbero avuto una folla ancora più grande, triste, ma orgogliosa di onorare il cittadino più amato. Comunque sono stati fatti: con tanta gente e nel rispetto delle regole
Sarajevo 1996, al centro Jovan Divjak tra Predrag Matvejevic e Zlatko Dizdarevic – Mario Boccia
Sarajevo Senza il Covid-19 i funerali del combattente avrebbero avuto una folla ancora più grande, triste, ma orgogliosa di onorare il cittadino più amato. Comunque sono stati fatti: con tanta gente e nel rispetto delle regole
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 14 aprile 2021
Come sarebbero stati i funerali di Jovan Divjak senza il Covid a Sarajevo? Le strette di mano e gli abbracci ricevuti negli anni, passeggiando per le vie del centro, si sarebbero moltiplicati. Ci sarebbe stata una folla ancora più grande, triste, ma orgogliosa di onorare il cittadino più amato. Nessuno come lui. La folla c’è stata e le regole sono state rispettate. Niente abbracci e lacrime, soffocate dalla compostezza che distingue i cittadini di Sarajevo nel dolore. Un collegamento virtuale ha permesso di ritrovarsi agli amici che Jovan aveva in tutto il «mondo-ex», per dirla con Predrag Matvejevic. Jovan si...