Alias
Belmondo, il casacadeur del cuore
Attori francesi d'Italia/7 Incontro con l'irresistibile artista dall'inconfondibile tocco da affascinante guascone. «L’attività fisica, anche la più rischiosa, mi è sempre piaciuta. Da ragazzino, ero abituato a arrampicarmi sui tetti, a correre tra i comignoli, a filo di grondaia. Non ho mai avuto paura mentre mi davo a quelle acrobazie involontarie»
Jean Paul Belmondo
Attori francesi d'Italia/7 Incontro con l'irresistibile artista dall'inconfondibile tocco da affascinante guascone. «L’attività fisica, anche la più rischiosa, mi è sempre piaciuta. Da ragazzino, ero abituato a arrampicarmi sui tetti, a correre tra i comignoli, a filo di grondaia. Non ho mai avuto paura mentre mi davo a quelle acrobazie involontarie»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 9 settembre 2017
Mario SerenelliniPARIGI
Jean-Paul Rappeneau, che l’ha diretto in Gli sposi dell’anno secondo (1971), accendendo la miccia della più invidiata love story dell’epoca, quella di 8 anni con Laura Antonelli, è il regista che meglio ha sintetizzato l’indole cinematografica di Jean-Paul Belmondo. Confrontandolo con Gérard Depardieu, splendido interprete del suo Cyrano de Bergerac, il cineasta li ha così contrapposti: «Entrambi sbruffoni, di debordante guasconeria. Ma Depardieu sotto la crosta gradassa svela un’intima, fragile insicurezza. Mentre Belmondo rimane tutto d’un pezzo, senza incrinature possibili. Per questo, ho visto subito in Depardieu il Cyrano ideale». Per questo, La Sirène du Mississipi (La mia droga si...