Alias Domenica

Ben Lerner, linguaggio sotto pressione

Ben Lerner, linguaggio sotto pressioneDonald Judd, «Senza titolo», 1966, foto di Sheldan C. Collins

Interviste letterarie Una conversazione con il poeta e romanziere statunitense, il cui intento è recuperare alla scrittura l’originaria instabilità di parola dell’infanzia, e le crisi di traducibilità dell’esperienza

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 20 febbraio 2022
Nessuna attualità editoriale si accompagna a questa intervista con lo scrittore americano Ben Lerner, piuttosto l’attualità senza tempo degli argomenti che sollevano i suoi libri, a cominciare dal breve saggio che ne riflette i più remoti interessi, Odiare la poesia: non una istigazione, bensì la messa in evidenza del paradosso per cui difendere l’ideale utopico di un’arte in grado di fermare «con grazia» il tempo, implica – spesso – l’esecrarne gli artefatti: «Ecco il problema fatale della poesia: le poesie». Quel che interessa Ben Lerner è la possibilità di riavvicinarsi alla originaria instabilità linguistica dell’infanzia, «all’idea del linguaggio come forza...

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