Alias Domenica
Benjamín Labatut, la carne e il sapere
Scrittori cileni I paradossi della scienza che, nel riconoscersi come un prodotto dell’uomo, non si ritrova nelle astrazioni simboliche dei suoi stessi costrutti: «Quando abbiamo smesso di capire il mondo», da Adelphi
Thomas Schütte, «Autoritratto»
Scrittori cileni I paradossi della scienza che, nel riconoscersi come un prodotto dell’uomo, non si ritrova nelle astrazioni simboliche dei suoi stessi costrutti: «Quando abbiamo smesso di capire il mondo», da Adelphi
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 28 febbraio 2021
Al di sopra del cielo, a un’altezza che nemmeno i poeti sono in grado di raggiungere, dimora secondo Platone la scienza. Talvolta, qualche anima eletta riesce ad elevarsi, affacciandosi per qualche istante in quella «regione super-celeste»; ma il peso del corpo torna subito a tirarla verso il basso, nel dolore che abita il pianeta. L’idea che la scienza non sia un costrutto dell’intelligenza (ma appartenga a un dominio purissimo, lontano dalle umane faccende) accompagna buona parte della cultura dei sapiens. All’aurora dell’era moderna, Dante attribuiva ancora il sapere scientifico a divine competenze: nella sua cosmogonia, la matematica abitava nel cielo...