Internazionale
Benvenuti a Kara Tepe, cimitero dei diritti umani
Reportage del campo profughi nell'isola di Lesbo «Non c’è acqua corrente, i bagni chimici si intasano dopo mezza giornata». Circa 250 positivi al virus, prima dell’incendio nel campo di Moria ne erano 35
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Reportage del campo profughi nell'isola di Lesbo «Non c’è acqua corrente, i bagni chimici si intasano dopo mezza giornata». Circa 250 positivi al virus, prima dell’incendio nel campo di Moria ne erano 35
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 ottobre 2020Edizione 07.10.2020
Elena Kaniadakis LESBO
«Il Vietnam eh?» esclama un signore greco spostando con i piedi i calcinacci per terra. Un suo conoscente che si aggira nei dintorni risponde: «Non ho mai visto tanta ferraglia in vita mia. Vedo se riesco a trovare una griglia che va bene per il mio camino». Poco più in là, un gruppo di rom sta caricando alcuni ferri su un pick-up. IN LONTANANZA, una gru raccoglie le macerie del più grande campo profughi d’Europa, Moria, nell’isola di Lesbo, distrutto da un incendio nella notte dell’8 settembre. A tre settimane dal fuoco che ha fatto fuggire per le strade 13mila...