Cultura
Bepi Romagnoni e la vitale stagione del «realismo esistenziale»
MOSTRE Alla Galleria Bellinzona di Lecco una mostra dedicata al pittore milanese che comprende opere dal 1954 al 1964. Visitabile fino al 30 settembre
Un ritratto dipinto da Bepi Romagnoni nel 1954. Foto di Paolo Monti, 1955 / foto Wikicommons
MOSTRE Alla Galleria Bellinzona di Lecco una mostra dedicata al pittore milanese che comprende opere dal 1954 al 1964. Visitabile fino al 30 settembre
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 29 agosto 2024
Alla metà degli anni Cinquanta, Bepi Romagnoni (1930-1964) è stato insieme a Giuseppe Guerreschi, Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Tino Vaglieri, Gianfranco Ferroni, tra coloro che si distinsero dalle correnti artistiche del dopoguerra, per avere rifiutato sia il neorealismo ideologico (Guttuso) sia lo sperimentalismo delle nuove avanguardie orientate all’astrattismo. Per quel gruppo di giovani artisti usciti dall’Accademia di Brera il critico Marco Valsecchi coniò la definizione di «realisti esistenziali» riconoscendo i loro riferimenti artistici in Bacon e Giacometti, nell’informale di Wols, Gorky e De Kooning, nel realismo francese di André Minaux e Paul Rebeyrolle. Davanti all’antitesi di astrazione e realismo Romagnoni,...