Europa
Bergoglio a Lesbo: «Siamo tutti migranti»
Viaggio lampo del papa Sull'isola greca per smuovere la coscienza dei governi di fronte alla «peggiore catastrofe umanitaria dalla II guerra mondiale». L’abbraccio con i profughi reclusi nel campo di detenzione di Moria. E la scelta di riportare in aereo con sé 12 siriani musulmani. «Tragedia in parte prodotta da noi»
L’incontro coi migranti nel campo di Moria – Reuters
Viaggio lampo del papa Sull'isola greca per smuovere la coscienza dei governi di fronte alla «peggiore catastrofe umanitaria dalla II guerra mondiale». L’abbraccio con i profughi reclusi nel campo di detenzione di Moria. E la scelta di riportare in aereo con sé 12 siriani musulmani. «Tragedia in parte prodotta da noi»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 17 aprile 2016
Mariano GiustinoLESBO
Forte il gesto di Papa Francesco che alla fine della toccante visita a Lesbo ha voluto portare con sé, in aereo, 12 rifugiati bloccati in un campo dalla cinica indifferenza di un’Unione europea che non ha ancora saputo dare risposte adeguate dinanzi alla tragedia di persone in fuga. Bergoglio è giunto su quell’isola greca, che come Lampedusa è diventata simbolo della fuga di centinaia di migliaia di disperati dall’orrore della guerra, per dire loro di non perdere la speranza e che non sono soli; e ha compiuto un gesto che rimarrà scolpito sulla coscienza di quei governi che si illudono...