Alias Domenica
Berio, interviste a un faustiano tra concretezza e idea
Musica Novecento Teoricamente e tecnicamente agguerrito, Luciano Berio esce fuori dallo specialismo in «Interviste e colloqui», Einaudi: dal fermento euforico degli anni sessanta al finale «l’inconscio non mi interessa»
Luciano Berio negli anni sessanta, foto Erich Auerbach
Musica Novecento Teoricamente e tecnicamente agguerrito, Luciano Berio esce fuori dallo specialismo in «Interviste e colloqui», Einaudi: dal fermento euforico degli anni sessanta al finale «l’inconscio non mi interessa»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 4 febbraio 2018
In Luciano Berio, figura centrale – non senza contrasti – nella ricerca musicale nel secondo Novecento, è anche di massimo rilievo l’attenzione mostrata alle nuove tecnologie nel campo elettronico e alle sperimentazioni acustiche: le une e le altre accolte con consapevolezza critica nel momento di metter mano alle partiture. Infine, non minore, il dialogo con la cultura letteraria e artistica con simpatie esperimentali e sensibilità politica: da Calvino a Eco, da Piano a Sanguineti. Tutto nasce con il fermento e con l’euforia degli anni sessanta e giunge a fine millennio con una consequenzialità ammirevole. Per avere cognizione della sua attività...