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Berlanga, il cineasta dell’umorismo nero

Berlanga, il cineasta dell’umorismo neroMichel Piccoli in «Grandezza naturale» di Luis García Berlanga, 1973

Cinema spagnolo Un ritratto del regista e sceneggiatore, a novantanove anni dalla sua nascita

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 20 giugno 2020
Valerio CarandoBARCELLONA
Contrariamente a quanto tramandato da una certa vulgata critica, Luis García Berlanga non è mai stato un uomo di sinistra. Il comunista Juan Antonio Bardem, che neppure dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica abiurò gli assiomi promossi in seno all’apparato piramidale del Partito comunista spagnolo (Pce), era solito provocarlo, tra il serio e il faceto: «Luis dovrebbe appartenere a un partito denominato Partito Borghese Anarchico Indipendente». Berlanga è stato l’artefice di un percorso artistico e vitale tutt’altro che circoscrivibile, disseminato di deviazioni improvvise e traumatiche lacerazioni. Pare che in gioventù avesse guardato con simpatia alla Falange (anche solo per ribellarsi ai...

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