Alias Domenica
Bernini: troppo ingombrante, non per il Novecento
Lucia Simonato, "Bernini scultore. Il difficile dialogo con la modernità", Electa Annodando critica, letteratura e fonti iconografiche, viene descritta la contrastata «fortuna» dello scultore barocco, dal Settecento fino a... Boccioni
Gian Lorenzo Bernini, "Santa Teresa" (part.), Roma, Santa Maria della Vittoria, foto Anderson, fine Ottocento
Lucia Simonato, "Bernini scultore. Il difficile dialogo con la modernità", Electa Annodando critica, letteratura e fonti iconografiche, viene descritta la contrastata «fortuna» dello scultore barocco, dal Settecento fino a... Boccioni
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 14 ottobre 2018
Gian Lorenzo Bernini non ha certo bisogno di presentazioni. La sua prodigiosa creatività, su tutti i fronti in cui l’ha esercitata, trova davvero pochi eguali nell’intera storia dell’arte. Le ritmiche ondulazioni del Rapimento di Proserpina alla Galleria Borghese, la lussureggiante selva di colonne che avvolge l’ingresso della Basilica di san Pietro, l’estasi d’amore divino di Teresa d’Avila in Santa Maria della Vittoria: basterebbero queste tre opere a dare sostanza alla sua fama di genio. Eppure la sua statura di grande dell’arte non è stata sempre un fatto pacifico. Le aspettative del mito berniniano, suscitate dall’ampia letteratura agiografica che lui stesso...