Visioni

Bertrand Tavernier, la virtù ribelle della sfrontatezza

Bertrand Tavernier, la virtù ribelle della sfrontatezzaBertrand Tavernier – Ap

Cinema Addio al regista di «L’orologiaio di Saint-Paul» e «L’esca». Cinefilo, critico, osservatore del mondo

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 26 marzo 2021
Bertrand Tavernier faceva parte di una generazione in cui una certa sfrontatezza – il cosiddetto «culot» – era posta sullo scranno più alto delle virtù. È la generazione dei ragazzi nati durante la guerra e cresciuti nell’atmosfera plumbea d’una Francia che la resistenza non aveva affrancato dal passato infame della collaborazione. Il senso di rivolta contro l’aria stantia del dopoguerra accomuna tutti quelli che come Tavernier si sono rivolti al cinema, alla musica, all’arte in genere per sfuggire alla Francia di De Gaulle e di Tante Ivonne. Tavernier non fa parte del gruppo storico dei «Cahiers du cinéma» – e...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi