Alias Domenica
Bettini e l’alterità del latino al tempo dei ‘Reception studies’
Cultura classica Da Einaudi esce «A che servono i Greci e i Romani?»: la domanda-tranello nasconde un vizio «economicista» nel pensare oggi gli antichi
Bunte Götter, la mostra sulla scultura antica «a colori» tenutasi alla Liebieghaus di Francoforte nell’inverno 2008-’09
Cultura classica Da Einaudi esce «A che servono i Greci e i Romani?»: la domanda-tranello nasconde un vizio «economicista» nel pensare oggi gli antichi
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 maggio 2017
Nel titolo del suo ultimo saggio Maurizio Bettini utilizza l’espressione «servire a»: A che servono i Greci e i Romani? (Einaudi «Vele», pp. 160, € 12,00). Come egli stesso osserva, in essa, assieme al concetto dell’utile che rimanda alla sfera semantica dell’economia, è insita l’immagine dell’essere «servo» (ciò è accaduto quando, soprattutto nei regimi totalitari, la cultura è stata assoggettata al potere). Nel discorso quotidiano della nostra società assistiamo a una vera e propria invasione delle metafore economiche: gli economisti che pretendono di interpretare il mondo esclusivamente attraverso la lente dell’economia sono i nuovi «oracoli che sbagliano» – come suona...