Visioni
«Beuys», il gesto politico dello sciamano
Berlinale In concorso il film sull'artista francese diretto da Andres Veiel, biopic ma senza la forza sovversiva che ci si aspetterebbe. Rimane il carisma di Joseph Beuys e l'importanza pedagogica della trasmissione della sua esperienza
Berlinale In concorso il film sull'artista francese diretto da Andres Veiel, biopic ma senza la forza sovversiva che ci si aspetterebbe. Rimane il carisma di Joseph Beuys e l'importanza pedagogica della trasmissione della sua esperienza
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 15 febbraio 2017
Cristina PiccinoBERLINO
Vuoi una rivoluzione senza risate? chiedeva Joseph Beuys, e la sua di risata gli attraversava il volto scavato illuminando gli occhi chiari, limpidi, talvolta perduti. L’uomo col cappello che faceva parte della sua figura fino quasi a essere un pezzo di corpo. Sigarette senza filtro, una dopo l’altra. «Ognuno può essere artista» diceva alla Germania degli anni sessanta scandalizzando esperti, accademici, pubblico di quel Paese uscito sconfitto dalla guerra, ostinato nella fatica della ricostruzione e soprattutto deciso affermarsi sul suo passato anche mettendolo alle spalle con troppa energica fretta. E questa «coincidenza» che è soprattutto una violenta (esistenziale) frattura tra...