Internazionale
Bibbie, fucili e chitarre. Quando la rivoluzione val bene una «misa»
Storie L'epopea della Teologia della liberazione attraverso le opere che hanno costituito la colonna sonora - meno canto gregoriano e più tradizioni popolari - della rivolta degli oppressi in America Latina
La locandina del film del regista cileno Aldo Francia, «Ya no basta con rezar» (Ora non basta più pregare»), del 1972
Storie L'epopea della Teologia della liberazione attraverso le opere che hanno costituito la colonna sonora - meno canto gregoriano e più tradizioni popolari - della rivolta degli oppressi in America Latina
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 7 dicembre 2016
Era il 1964 quando sulle montagne della Colombia alcune centinaia di contadini decisero di passare alla clandestinità, imbracciare i fucili e dichiarare guerra allo Stato in nome del marxismo-leninismo. L’America Latina si convertiva così in originale fucina di movimenti rivoluzionari intenti a proclamare ciascuno la propria via all’autodeterminazione del pueblo. A partire da allora sarà sempre più difficile enumerarne le infinite declinazioni. Forze armate rivoluzionarie, Fronte ed Esercito (entrambi autonominati «di liberazione nazionale»), Esercito «popolare» di liberazione in Colombia, peronisti cattolici (montoneros) e marxisti dell’Esercito rivoluzionario del popolo argentini, sandinisti nicaraguensi, tupamaros uruguaiani, Fmln salvadoregni, movimento di Sinistra rivoluzionaria cilena...