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Bill Viola, hardware tecnologico e software del corpo

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I maestri della sperimentazione 3a puntata Nelle immagini dei suoi video emerge la duplice e ambigua natura di idea e realtà, concetto e rappresentazione, mediazione tra il mondo sovrasensibile e quello empirico

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 30 agosto 2014
Se una volta Bill Viola (Viola e non «Vaiola» come si usa dire, dal momento che i suoi nonni erano originari della Lombardia) era conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori e dagli appassionati della ricerca elettronica, dagli anni ’90 è stato cooptato e consacrato nel sistema dell’arte contemporanea, entrando così nel circuito internazionale dei musei, nelle collezioni. L’imponente mostra allestita al Grand Palais di Parigi fino alla scorso luglio, lo ha definitivamente consacrato anche in Europa. E del resto all’Europa e all’Italia questo artista deve molto: ancora giovane, nel 1974, venne a Firenze per lavorare come operatore per l’atelier della...

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