Politica
«Biotestamento, legge barocca che rischia di vanificare le Dat. E fare peggio della 194»
Intervista Parla la bioeticista Chiara Lalli: «L’unica cosa da ribadire è la risposta ad una sola domanda, che è sempre la stessa: chi decide? L’impianto normativo cambia a seconda di come varia la risposta»
Intervista Parla la bioeticista Chiara Lalli: «L’unica cosa da ribadire è la risposta ad una sola domanda, che è sempre la stessa: chi decide? L’impianto normativo cambia a seconda di come varia la risposta»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 21 aprile 2017
Una legge «troppo barocca che in qualche modo mira a depotenziare la volontà del paziente». Il testo licenziato ieri dalla Camera non soddisfa pienamente Chiara Lalli, bioeticista e saggista che da pochi mesi ha pubblicato per Mondadori il suo ultimo libro, scritto a quattro mani con Gilberto Corbellini: «Bioetica per perplessi». Le modifiche apportate ieri in Aula, poi, con gli ultimi emendamenti che vanificano le Dat quando «manifestatamente inappropriate» agli occhi dei medici, sono per la filosofa «una trappola meravigliosa». Obiezione di coscienza come per la legge 194? «No, peggio», risponde Chiara Lalli. Professoressa, era davvero utile e necessaria una...