Félix Vallotton, ritratto di Léon Bloy, 1898 ca.
Alias Domenica
Bloy l’antiborghese, pregava e malediceva
Scrittori francesi L’Assoluto di Léon Bloy, autodidatta convertito, sempre assillato da problemi economici, fu il dolore: Giuliano Vigini traccia un profilo critico e biografico in Il grande inquisitore, da Medusa
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 30 gennaio 2022
L’ultima volta che Léon Bloy (1846-1917) mise a rumore la cultura italiana fu nel 1995 in occasione dell’uscita da Adelphi del libello intitolato Dagli ebrei la salvezza (1892), il cui violento antisemitismo, o per meglio dire antigiudaismo di impronta cristiana, sostiene che il deicidio è la scelta obbligata di un popolo rappresentato in esclusiva da Giuda il traditore e da Pietro l’apostata. Nel suo stile vocato all’iperbole Léon Bloy, che non è tuttavia né Drumont né un Céline in anticipo, amplifica all’eccesso un pregiudizio odioso ma purtroppo molto diffuso e condiviso nell’imminenza dell’affaire Dreyfus anche da un conclamato progressista della...