Lavoro

Boeri contro i Cinque Stelle: è scontro sui costi del reddito minimo

Boeri contro i Cinque Stelle: è scontro sui costi del reddito minimoTito Boeri, Paolo Gentiloni e Giuliano Poletti – Ansa

Stato asociale Il governo uscente e il presidente dell'Inps a fine mandato polemizzano con il Movimento 5 Stelle sui costi del "reddito di cittadinanza", in realtà un "reddito minimo". Numeri sulle spalle di precari e disoccupati. Il presidente dell’Inps: «Vale 38 miliardi». M5S reagisce: «Basta bugie: l’Istat dice 14,9». Al prossimo esecutivo è stato chiesto di continuare a finanziare l'attuale "reddito di inclusione" (ReI): un reddito minimo modesto che esclude l'80 per cento dei poveri assoluti anche se si cerca di allargare la platea

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 29 marzo 2018
Lo scontro sui costi del fantomatico «reddito di cittadinanza» del Movimento 5 stelle – in realtà un reddito minimo condizionato all’inserimento lavorativo e alla riqualificazione professionale – continua. Ieri l’hanno rilanciato il governo uscente, con il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro del lavoro Poletti, e il presidente dell’Inps in scadenza, Tito Boeri che ha precisato di essere «alla fine del mandato» e di applicare «in ogni caso quello che decidono i governi». L’OCCASIONE è stata fornita dalla presentazione dei dati dell’osservatorio statistico sul reddito di inclusione (Rei), ovvero una misura contro la povertà sotto-finanziata, non universale, selettiva e...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi