Economia
Boeri: “Reddito minimo e pensioni flessibili”. Ma penalizzate
Il presidente dell'Inps Da poco alla guida dell'istituto di previdenza, l'economista traccia un'ipotetica riforma. E rilancia l'idea di una solidarietà intergenerazionale: chi è uscito con il retributivo sostenga i futuri assegni dei più giovani. "Entro il 2016 tutti potranno calcolare quanto prenderanno, parasubordinati inclusi"
Tito Boeri, presidente dell'Inps
Il presidente dell'Inps Da poco alla guida dell'istituto di previdenza, l'economista traccia un'ipotetica riforma. E rilancia l'idea di una solidarietà intergenerazionale: chi è uscito con il retributivo sostenga i futuri assegni dei più giovani. "Entro il 2016 tutti potranno calcolare quanto prenderanno, parasubordinati inclusi"
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 4 marzo 2015
«Usando il calcolo contributivo, si potrebbero introdurre forme di flessibilità» che permetterebbero di consentire l’uscita anticipata dal lavoro, ma con pensioni proporzionalmente più leggere. L’ipotesi è quella delineata dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, in un’intervista al Corriere della Sera. L’economista, da poco nominato al vertice dell’istituto di previdenza, spiega però che per una nuova riforma delle pensioni, che andrebbe a gravare sui bilanci pubblici, «prima bisogna convincere la Commissione europea, perché purtroppo i conti pubblici vengono considerati nella loro dimensione annuale anziché sul medio-lungo periodo. Bisogna battersi in Europa per arrivare a una valutazione intertemporale del bilancio». Boeri dice di...