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Boetti-Salvo, amicizia parallela

Boetti-Salvo, amicizia parallelaDa «Boetti-Salvo. Vivere lavorando giocando» al MASI di Lugano

Al MASI di Lugano "Boetti-Salvo. Vivere lavorando giocando" Torno all'alba degli anni settanta, le gallerie di Sperone e Stein lanciano l’Arte Povera: Alighiero Boetti e Salvo Mangione sperimentano un sodalizio all’insegna dello spostamento ironico dei significati, tra ricerca del «sé» e desiderio di nuove geografie

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 maggio 2017
Tra il 1969 e il 1971 Alighiero Boetti e Salvo Mangione, ai più noto con il solo nome di battesimo, condividono lo studio in Corso Principe Oddone a Torino. Amici e sodali, tanto nella ricerca quanto che nel desiderio di evasione con uso di sostanze non sempre lecite, a quel tempo sono due delle promesse artistiche che si sono mosse all’interno dell’avanguardia concettuale cittadina, riunita all’interno dell’Arte Povera proposta da giovani galleristi che poi passeranno alla storia come Gian Enzo Sperone e Christian Stein. Alla fine del ’71 Boetti decide di trasferirsi a Roma, ponendo termine a quel momento di...

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