Internazionale
Boia, misoginia e repressione: il Medioevo 2.0 del regime Saud
Arabia saudita La petromonarchia, un mix di conservatorismo religioso e patriarcato misogino e razzista, resta interlocutore privilegiato di quella parte di mondo, l'Occidente, che si finge baluardo dei diritti umani
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Arabia saudita La petromonarchia, un mix di conservatorismo religioso e patriarcato misogino e razzista, resta interlocutore privilegiato di quella parte di mondo, l'Occidente, che si finge baluardo dei diritti umani
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 4 gennaio 2019Edizione 04.01.2019
Il processo-farsa del secolo è iniziato ieri. Teatro della presa in giro è Riyadh. Sul banco degli imputati undici sauditi sospettati dell’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, fatto a pezzi nel consolato saudita di Istanbul lo scorso 2 ottobre. Ovviamente su quel banco non c’è il regime. Il regime è quello che processa gli autori del delitto che più di un attore internazionale (dalla Cia ai servizi turchi fino al Congresso degli Stati uniti) considera ordinato dalla casa regnante. Per cinque di loro, la procura di Stato intende chiedere la pena di morte, sfidando Ankara che vuole estradare responsabili perché vede...