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Bolivia, repressione dopo l’ultimatum di operai e minatori

Bolivia, repressione dopo l’ultimatum di operai e minatoriProtesta dei lavoratori in Bolivia – Ansa

Bolivia I movimenti chiedono il via libera alle elezioni del 6 settembre ma la golpista Jeanine Áñez risponde con l’impiego della polizia

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 21 giugno 2020
Doveva essere l’unico obiettivo del governo «strettamente transitorio» di Jeanine Áñez: la convocazione di nuove elezioni «libere e democratiche» nel più breve arco di tempo possibile. Peccato, però, che per il governo non sia mai il momento giusto. Se l’accordo iniziale, raggiunto dopo lunghi e travagliati negoziati tra l’esecutivo e il Movimiento al Socialismo, prevedeva che le elezioni si tenessero il 3 maggio, ci ha pensato il Covid-19 a graziare l’autoproclamata presidente, offrendole su un piatto d’argento la possibilità di posticipare le elezioni a tempo indeterminato. Prima la salute dei boliviani, aveva spiegato. E come darle torto? CHE POI I...

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