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Bologna, «Coalizione civica» per ritrovare la «febbre del fare»
Amministrative Una lista unitaria, un solo simbolo, un candidato. Un progetto aperto per valorizzare quanto fatto finora nei territori e far tornare la città un modello internazionale
Amministrative Una lista unitaria, un solo simbolo, un candidato. Un progetto aperto per valorizzare quanto fatto finora nei territori e far tornare la città un modello internazionale
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 6 febbraio 2016
Il 21 aprile del 1945 Bologna è libera. L’anno seguente Giuseppe Dozza, comunista, viene eletto sindaco. Tra i primi atti del consiglio comunale appena formatosi il Piano per dare alloggio a chi è rimasto senza casa a causa dei bombardamenti. Nel 1949 viene istituita l’Azienda Farmaceutica Municipalizzata pensata anche per gli aventi diritto all’assistenza sanitaria gratuita. Negli anni Sessanta l’assessore Campos Venuti presenta una radicale proposta di legge urbanistica contro la rendita fondiaria. Nel 1969 il nuovo sindaco Guido Fanti, comunista, inaugura il primo nido d’infanzia. Nel 1973, in piena giunta Zangheri, comunista, parte l’iniziativa delle fasce orarie gratuite dei...