Internazionale
Bolsonaro e «imprese parassite», va in fumo l’Amazzonia
Popoli indigeni e ambientalisti brasiliani lanciano una campagna per chiedere al mondo di non comprare soia, carne, petrolio, legnami, pelli senza certificazione Deforestazione selvaggia, +40% anche nelle aree protette. E l’Italia importa più di tutti nell’Ue
Blocco stradale indigeno contro lo sfruttamento incontrollato della foresta nella regione amazzonica del Brasile – Ap
Popoli indigeni e ambientalisti brasiliani lanciano una campagna per chiedere al mondo di non comprare soia, carne, petrolio, legnami, pelli senza certificazione Deforestazione selvaggia, +40% anche nelle aree protette. E l’Italia importa più di tutti nell’Ue
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 11 settembre 2020
>Una voce di bambino fuori campo: «Lo senti l’odore di fumo? È l’Amazzonia che brucia. Di nuovo!». Così inizia il video della campagna Defund Bolsonaro, lanciata da indigeni e ambientalisti allo scopo di salvare la più grande foresta equatoriale del pianeta, minacciata dalla deforestazione e dagli incendi. Incendi come sintomo di una «malattia ecologica» provocata da «imprese parassite» e dal «capitale globalizzato» con la benedizione di Bolsonaro e la complicità di governi, imprese, investitori e consumatori. A TUTTI LORO, LA CAMPAGNA promossa, tra gli altri, dall’Articulação dos Povos Indígenas do Brasil e dall’Observatório do Clima, chiede di sospendere l’acquisto di...