Internazionale
Bombe al posto del dialogo: si sono “dimenticati” l’Iraq
Lotta all'Isis In Siria si negozia, seppur con veti incrociati. In Iraq no: nessuno mette una pezza ai settarismi interni. Sunniti, sciiti e kurdi vogliono separarsi, rischiando di far vincere i fautori del "divite et impera"
Miliziani sciiti volontari in Iraq – Reuters
Lotta all'Isis In Siria si negozia, seppur con veti incrociati. In Iraq no: nessuno mette una pezza ai settarismi interni. Sunniti, sciiti e kurdi vogliono separarsi, rischiando di far vincere i fautori del "divite et impera"
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 25 novembre 2015
L’esplosione in volo del jet russo per mano del turco Erdogan preannuncia un futuro incerto. Il rumore di quell’esplosione rimbomba anche in Iraq, impantanato in una strategia globale che è solo militare. Mai diplomatica, che lavori al dialogo costruttivo tra le diverse anime del paese. La Russia strumentalizza l’Iraq per prendersi la Siria, i sonni dell’Occidente sono turbati dall’incubo Assad. Eppure il paese è profondamente diviso in etnie e fedi diverse, distanza che rallenta la controffensiva anti-Isis. Se la realtà è questa c’è da chiedersi a che serva l’intervento esterno. In Siria alle bombe si affianca il negoziato, seppur limitato...