Internazionale
Bombe e colera: silenzio di morte sullo Yemen
Golfo A due anni dall’inizio dell’operazione militare saudita, il più povero dei paesi della penisola arabica vive un quotidiano calvario. «Qui bisogna vivere anche se sei morto dentro», dice un’anziana. A Sana’a, resa irriconoscibile dalla guerra, dai raid non ci si nasconde nemmeno più: la priorità è trovare cibo
Un bambino denutrito curato al al-Sabeen Maternity and Child Hospital di Sana'a – Federica Iezzi
Golfo A due anni dall’inizio dell’operazione militare saudita, il più povero dei paesi della penisola arabica vive un quotidiano calvario. «Qui bisogna vivere anche se sei morto dentro», dice un’anziana. A Sana’a, resa irriconoscibile dalla guerra, dai raid non ci si nasconde nemmeno più: la priorità è trovare cibo
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 30 maggio 2017
Federica IezziSANA'A
«Qui bisogna vivere anche se sei morto dentro». Tramortiscono le parole di un’anziana donna sola con il capo coperto da un velo nero. Almeno 4mila civili hanno perso la vita come risultato diretto del conflitto in Yemen, di questi più di 1.300 sono bambini. Per due milioni di ragazzini l’anno scolastico si è fermato al 2015. OLTRE 3 MILIONI di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case, troppo spesso senza sicurezza. Statistica che è raddoppiata nell’ultimo anno. Nonostante il cessate il fuoco, scioccamente creduto da chi lo Yemen non ancora lo percepisce come una delle sconfitte dei nostri...