Politica

Bonino alla prova della cooperazione

Farnesina Dopo il braccio di ferro Riccardi-Terzi ora tocca alla ministra. Nell’85 i radicali ebbero 2mila miliardi di lire per l’Africa... ma li gestì Craxi

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 3 maggio 2013
Raffaele K. SalinariPresidente Terre des Hommes
Il governo Letta non ha reintrodotto la figura del Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione accanto a quella del Ministro degli Esteri. Un segno di saggezza istituzionale, dato che è ancora molto fresca la memoria del fatto che, nella passata compagine governativa, si era creato un bicefalismo imperfetto che ha prodotto una competizione esiziale tra la Farnesina e il ministro (senza portafoglio e senza ministero) della cooperazione e integrazione, del quale sino alla fine del mandato non sono state chiarite né le effettive prerogative né formalizzate le dovute deleghe. Questa situazione sciagurata ha prodotto delle vistose incongruenze, prima tra...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi