Alias Domenica
Borja-Villel: la critica sociale, un parco a tema
Manuel Borja-Villel, "Campi magnetici. Scritti di arte e politica", ed. hopefulmonster Il direttore del Reina Sofía di Madrid smaschera i dispositivi ideologici dell’«inclusione» nel produrre opere e nei musei
Un’opera dalla mostra di Vivian Suter, 2021-’22, curata da Manuel Borja-Villel, nel Museo Reina Sofía a Madrid
Manuel Borja-Villel, "Campi magnetici. Scritti di arte e politica", ed. hopefulmonster Il direttore del Reina Sofía di Madrid smaschera i dispositivi ideologici dell’«inclusione» nel produrre opere e nei musei
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 17 luglio 2022
Manuel Borja-Villel L’arte intrattiene da sempre un rapporto ambiguo con il potere e in passato ciò le ha permesso di sfuggire in qualche misura ai tentativi di strumentalizzazione. Ma questa ambivalenza resta sempre reversibile e l’esperienza estetica odierna spesso non è più un’attività liberatoria, un’apertura a nuovi mondi, bensì la ratifica di un ordine costituito. «La pratica artistica è stata assimilata alla cultura del consumo e, a causa della crescente precarizzazione della critica, i parametri di valutazione e distinzione stanno svanendo in modo allarmante. Il risultato è quel “vale tutto” così popolare in alcuni settori dell’arte contemporanea». Questo almeno sostiene...