Politica

Boschi, una fiducia strappacuore

Boschi, una fiducia strappacuoreMaria Elena Boschi con le ministre Lorenzin, Guidi e Madia

Banche La ministra, «fiera» di suo papà, abbonda in retorica e assicura: «Non facciamo favoritismi». Ma nel suo intervento la politica è assente. E cambia anche la data d’ingresso del padre nel cda di Etruria. Bocciata la mozione del 5 Stelle. Renzi: «Un autogol»

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 19 dicembre 2015
Se si fosse trovata di fronte a un giudice e a una giuria, processata per addebiti penali, Maria Elena Boschi sarebbe stata perfetta. Spiegazioni circostanziate ma minimaliste: il valore delle azioni in suo possesso, quanto avrebbe recuperato sul deprezzamento delle stesse grazie al decreto. Un conflitto di interessi per 369 euro. Suvvia! Poi papà nel cda solo dal maggio 2014, anche se per la verità risulta farne parte da qualche anno in più, dal 2011, essendo quindi dirigente di peso nell’anno cruciale che preparò il fallimento e nel quale venne tessuta la truffa delle obbligazioni subordinate, il 2013. E infatti...

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