Cultura
Brâncusi, oltre ogni confine possibile
MOSTRE Un’intervista con Doina Lemny, studiosa dell’artista e curatrice della grande esposizione di Timisoara. Dopo cinquant’anni lo scultore torna nel suo paese natale, tra fiabe, tradizioni ed eredità famigliari. Decise di lasciare lo studio di Auguste Rodin per trovare la propria strada. Più tardi dirà: «All’ombra dei grandi alberi non cresce nulla»
Una sala della mostra al Museo nazionale dell’arte di Timisoara foto di Catalin Georgescu
MOSTRE Un’intervista con Doina Lemny, studiosa dell’artista e curatrice della grande esposizione di Timisoara. Dopo cinquant’anni lo scultore torna nel suo paese natale, tra fiabe, tradizioni ed eredità famigliari. Decise di lasciare lo studio di Auguste Rodin per trovare la propria strada. Più tardi dirà: «All’ombra dei grandi alberi non cresce nulla»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 16 novembre 2023
Sono passati più di cinquant’anni dal giorno in cui le opere di Constantin Brâncusi tornarono nel suo paese natale (lui, nel frattempo, era morto a Parigi il 16 marzo del 1957) con una grande mostra a Bucarest. Ora l’occasione di un regale «rientro» è data dagli eventi che costellano le celebrazioni di Timisoara, eletta insieme alla greca Eleusi e all’ungherese Veszprém, capitale europea della cultura 2023. Così, fino al prossimo 28 gennaio, presso il Museo nazionale d’arte della città rumena (un elegante palazzo barocco), cento opere provenienti dalle più importanti collezioni del mondo con sculture, disegni, fotografie e filmati racconteranno...