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Brecht, il perdono dei posteri che oggi nessuno invoca

Brecht, il perdono dei posteri che oggi nessuno invocaFelix Nussbaum, Il suonatore di ghironda, 1931

Scrittori tedeschi Fra il ’34 e il ’37, nell’esilio danese, il futuro autore di «Madre coraggio» si traveste da cinese per scrivere un insieme disorganico di testi il cui intento è essere non popolare, ma chiaro: torna da L’Orma, il «Me-ti»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 6 ottobre 2019
«Non importa che il gatto sia bianco o nero, purché acchiappi i topi». La celebre «cineseria» attribuita a Deng Xiaoping molti anni dopo la morte di Bertolt Brecht, con tutta la sua ambiguità, meriterebbe un posto d’onore nel brechtiano Me-ti Libro delle svolte, riproposto a quarant’anni dall’ormai scomparsa edizione enaudiana curata da Cesare Cases (L’Orma editore, a cura di Marco Federici Solari, pp. 260, e 18,00). Un richiamo al pensiero materialistico? L’ennesima versione del «fine che giustifica i mezzi»? Una parola d’ordine pragmatica calibrata sulla contingenza politica del dopo Mao? Un invito spregiudicato ad abbandonare i principi? E poi, se...

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