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Breve storia della «guerra giusta»
Migrazioni Le politiche comunitarie sui flussi migratori nel Mediterraneo assumono il volto di un’operazione militare paradossalmente giustificata da motivi etico-morali. Ma «chi dice umanità cerca di ingannarti», diceva già Carl Schmitt nel 1927
Migrazioni Le politiche comunitarie sui flussi migratori nel Mediterraneo assumono il volto di un’operazione militare paradossalmente giustificata da motivi etico-morali. Ma «chi dice umanità cerca di ingannarti», diceva già Carl Schmitt nel 1927
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 2 giugno 2015
Le decisioni comunitarie sulla gestione dei flussi migratori e il contrasto ai trafficanti sembrano sempre più divenire il pretesto per una ennesima operazione bellica in Libia, quasi a voler completare con la sempreverde motivazione umanitaria il lavoro lasciato a metà con l’eliminazione di Gheddafi. L’idea della guerra agli scafisti, però, se comporta non pochi problemi di tattica militare, quali il rischio drammatico della perdita di civili, in particolare dei migranti stessi, offre anche una possibile motivazione a livello di Consiglio di Sicurezza Onu che tenga conto dell’attuale diritto internazionale. Infatti, in questo caso, saremmo di fronte ad un’azione contro dei...