Visioni

Brian Jones, icona fragile

Brian Jones, icona fragileBrian Jones alle spalle Mick Jagger

Musica A cinquant'anni dalla morte resiste il mito del fondatore dei Rolling Stones, una vita tra genio e sregolatezza. L’idea del sitar su «Paint it black», il blues e l’onda psichedelica

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 24 agosto 2019
Se mai è esistito un uomo la cui influenza sul sogno dei Sixties e sulla cultura popolare è stata tanto impalpabile e sfuggente quanto imprescindibile, questo è stato Brian Jones. Il 3 luglio di quest’anno sono passati esattamente 50 anni dalla sua morte, eppure la sua presenza eminentemente giovanile, se non adolescenziale, sembra fuggita via da poco lasciando irrisolte tutte le questioni che ha posto la sua persona e, tramite essa, la sua epoca. Cresciuto a Cheltenham, in una ricca provincia conservatrice, giovanissimo è travolto dall’ascolto del jazz, dall’avvento del rock’n’roll, incuriosito e poi sempre più innamorato dell’allora poco conosciuto...

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