Alias Domenica
Brokken, un visto per la vita
Intervista Lo scrittore olandese ha rincorso fino in Cina l’inventore di un geniale escamotage grazie al quale, nel 1940, riuscirono a sfuggire alla persecuzione circa 5000 ebrei: «i Giusti», da Iperborea
Jake e Dinos Chapman, «Fucking Hell», 2008
Intervista Lo scrittore olandese ha rincorso fino in Cina l’inventore di un geniale escamotage grazie al quale, nel 1940, riuscirono a sfuggire alla persecuzione circa 5000 ebrei: «i Giusti», da Iperborea
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 marzo 2020
In un passaggio delle oltre seicento pagine che compongono il suo ultimo romanzo, I giusti (traduzione di Claudia Cozzi, Iperborea, pp. 636, € 19,50) Jan Brokken cita André Malraux, ospite come lui dell’albergo Astor House di Shanghai nel 1920 durante la stesura della Condizione umana: «Un uomo è ciò che nasconde». Questa frase pare attagliarsi perfettamente anche al caso di Jan Zwartendijk, l’enigmatico personaggio che lo scrittore olandese ha «rincorso» fino in Cina. Dirigente della Philips nonché console dei Paesi Bassi in Lituania nel 1940, Zwartendijk tacque a lungo sulla vicenda quasi inverosimile che l’aveva visto protagonista durante la guerra....