Cultura
Bruno Accarino, il filosofo che interrogava il marxismo
Addii A lungo collaboratore del manifesto, lo studioso è stato un profondo conoscitore (come testimoniano anche i suoi libri) della grande cultura tedesca del tardo Ottocento e del Novecento, da Simmel a Weber, da Plessner a Luhmann
Addii A lungo collaboratore del manifesto, lo studioso è stato un profondo conoscitore (come testimoniano anche i suoi libri) della grande cultura tedesca del tardo Ottocento e del Novecento, da Simmel a Weber, da Plessner a Luhmann
Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 28 settembre 2024
Verso la metà degli anni Ottanta, quando, senza aspettare la caduta del Muro di Berlino, il marxismo era ovunque dato per morto, le pagine culturali del manifesto erano uno dei pochi luoghi dove una riflessione critica di ispirazione marxiana potesse svilupparsi e trovare ascolto. Nel folto gruppo dei collaboratori «filosofi», del quale anche io facevo parte, uno dei più acuti e originali era Bruno Accarino, che l’altro ieri è venuto prematuramente a mancare. NAPOLETANO, nato nel 1951, Bruno aveva studiato filosofia a Firenze e si era radicato nell’ambiente fiorentino, senza mai rinunciare, però, alla sua bella parlata partenopea, ironica e...