Europa

Brutto programma sulla tv pubblica

Brutto programma sulla tv pubblicaLa mobilitazione popolare davanti alla sede centrale dell'Ert – Reuters

Grecia Dietro la chiusura brutale dell’Ert, il patto tra il premier Samaras e i padroni dell’informazione privata. Toni trionfalistici dei network commerciali, che già controllano l’80% dell’audience. In gioco c’è la democrazia

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 26 giugno 2013
Dall’11 giugno circa 2.600 lavoratori della radio-televisione pubblica greca Ert sono asserragliati dentro il palazzo della sede centrale, alla periferia est di Atene, e continuano le trasmissioni, ma questa volta autogestite, con il segnale diffuso in streaming oppure attraverso frequenze analogiche prestate da piccoli canali locali. Continua anche la trasmissione satellitare dell’Ert World, perché l’Ebu (più nota come Eurovisione) si è rifiutata di oscurare il segnale per «un membro fondatore». Anzi, il presidente dell’Ebu Jean-Paul Philippot e il vice presidente Claudio Cappon hanno lanciato durissimi attacchi contro la decisione del premier greco Antonis Samaras, ma anche contro la Commissione Europea,...

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