Visioni
Bryan Fogel, la censura saudita contro il «dissidente»
Cinema Nonostante il successo, il film del regista «The Dissident» non appare nelle liste dei premi principali, Oscar in testa. Bin Saldan ha investito miliardi a Hollywood, una scalata che continua
Bryan Fogel e Hatice Cengiz, sotto un frame dal film «The Dissident»
Cinema Nonostante il successo, il film del regista «The Dissident» non appare nelle liste dei premi principali, Oscar in testa. Bin Saldan ha investito miliardi a Hollywood, una scalata che continua
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 25 febbraio 2021
Luca CeladaLOS ANGELES
The Dissident – recensito su queste pagine da Cristina Piccino il 16 febbraio https://cmsstage.ilmanifesto.it/the-dissident-lomicidio-khashoggi-e-la-democrazia/ – ricostruisce con precisione forense l’assassinio di Jamal Khashoggi, uno dei più efferati delitti politici dell’era contemporanea. Nel caso del giornalista saudita residente americano, ucciso e smembrato nell’ambasciata saudita di Istanbul da un commando di sgherri spedito dal principe ereditario Mohammed Bin Salman, è racchiusa la violenza del totalitarismo contemporaneo e la moderna brutalità di regimi capaci di gestire patinati account social mentre eliminano fisicamente i propri avversari con metodi medievali. C’è insomma la concezione di potere sdoganata da Putin, Trump, Bolsonaro, Duterte e, appunto, la...