Rubriche
Budapest, di nuovo le catene della vergogna
Visegrad e oltre La rubrica settimanale sui sovranismi delll'est Europa. A cura di Massimo Congiu
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 31 marzo 2024
“Sono caduta in un pozzo profondissimo, mi chiedo se ci sia uscita. Ma non ho dubbi su quale sia la parte giusta della storia”. Inizia così la lettera che Ilaria Salis ha scritto dal carcere di Budapest nel quale è detenuta da più di un anno. È lì da febbraio dell’anno scorso sulla base di un’assurda custodia cautelare che è di per sé stessa una condanna già inflittale senza che ci siano prove della sua colpevolezza. Giovedì 28 marzo è tornata in tribunale tenuta al guinzaglio, di nuovo con le catene ai polsi e alle caviglie; catene della vergogna di...