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Buio sui referendum

«Non si sa non si deve sapere» cantava Dario Fo su musica di Paolo Ciarchi in una delle sue celebri pièce. E sì, capita che un silenzio non innocente cali […]

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 19 agosto 2015
«Non si sa non si deve sapere» cantava Dario Fo su musica di Paolo Ciarchi in una delle sue celebri pièce. E sì, capita che un silenzio non innocente cali su ciò che risulta eccentrico rispetto alle linee informative dominanti: orchestrate sulla base di dialettiche “tonde”, senza interferenze rispetto al canovaccio dei pastoni politici. Ecco, allora, che solo dire «referendum» risulta un’anomalia. Peccato che nei convegni sulla comunicazione ci si riempia poi la bocca di «democrazia partecipata». Ciò che esce dal taccuino della nomenclatura (vecchia e nuova, centrata su vincenti e perdenti da copione) non è notiziabile. I Radicali ne...

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